venerdì, novembre 29, 2002

iniziativa 3

Domani 30 Novembre
Prima Giornata Mondiale
contro la Pena di Morte




Le città per la vita contro la Pena di Morte: Roma, Bruxelles, Barcellona, Firenze, Venezia, New York, Antwerpen, Vienna, Napoli, Parigi, Copenhagen, Stoccolma, Reggio Emilia, Santiago e altre.

La Comunità di Sant'Egidio, in accordo con le associazioni raccolte all'interno della World Coalition Against Death Penalty tra cui Amnesty International, Ensemble contre la peine de Mort e National Coalition to Abolish the DP, ha lanciato per il prossimo 30 novembre (anniversario della prima abolizione della pena capitale in uno stato europeo, Toscana 1796) la Prima Giornata mondiale contro la Pena di Morte. Si tratta di un passaggio decisivo per il coinvolgimento delle opinioni pubbliche di tutto il mondo in una riflessione e un impegno per una soglia più alta di rispetto dei diritti umani.

Tra le molte iniziative a livello locale ed internazionale che verranno organizzate il 30 novembre e nei giorni successivi, la prima riguarderà "Città per la Vita-Città contro la Pena di Morte". Già numerose amministrazioni cittadine di tutto il mondo hanno inviato la loro adesione, preannunciando che parteciperanno attraverso l'illuminazione straordinaria di un monumento nella loro città.

fonte: Comunità di Sant'Egidio

qui altre informazioni ed altro link
iniziativa 2

Domani 30 Novembre
Giornata Nazionale
della Colletta Alimentare




La Giornata Nazionale della Colletta Alimentare nasce come un gesto di condivisione dei bisogni a livello popolare: la gente comune viene invitata, mentre fa la spesa al supermercato, ad acquistare dei generi alimentari per offrirli a chi ne ha bisogno.

Nella storia dei Banchi Alimentari in Europa, questo evento nasce 15 anni fa in Francia, per poi propagarsi ulteriormente negli altri Paesi europei dove esiste il Banco Alimentare.

In Italia questa esperienza inizia nel 1997 con un primo risultato di 1.600 tonnellate, per arrivare dopo 5 anni a 4.550 tonnellate di alimenti raccolti. Il giorno è, ogni anno, l'ultimo sabato di novembre, essendo questa la scadenza abituale concordata con la Fédération Européenne des Banques Alimentaires.

Questi i prodotti richiesti:
* Omogeneizzati e altri prodotti per l'infanzia
* Tonno in scatola
* Pelati e legumi in scatola
* Olio

La prima arma per vincere la povertà è l’educazione.
Per affrontare la povertà è necessario incontrare qualcuno che, cercando come può di rispondere ai bisogni, li condivida, cioè comunichi un senso, una bellezza della vita che tutti desideriamo. Il povero ha bisogno del pane e di un uomo che glielo dia, che lo mangi con lui comunicandogli se stesso e quello in cui crede come verità di tutto
.

da Fondazione Banco Alimentare - contro lo spreco, contro la fame - Onlus
29 Novembre
Giornata mondiale
del non acquisto




Vi invitiamo a una moratoria di 24 ore sugli acquisti. Per un giorno non comprate nulla. Un gesto importante per sfuggire all'imperativo del consumismo e riappropriarsi di una fetta di tempo passata a fare shopping.

Che cos'è la giornata del non acquisto

Una giornata dedicata a tutto tranne che alle compere, per rendere concreto il dissenso verso il consumismo e la pressione che esercita su tutti gli aspetti della nostra vita. 24 ore per buttare fuori dal nostro stile di vita l'immagine della famiglia felice al sapore del "Mulino bianco", le raccolte punti che soddisfano l'immaginario più che i bisogni delle casalinghe, i piccoli mostri dei cartoni animati che ipnotizzano le fantasie dei piccoli e svuotano i portafogli degli adulti. La giornata del non acquisto è un invito alla sobrietà e a ripensare alla solidarietà e alla gratuità quali componenti attive di un'economia sostenibile.

Perché la giornata del non acquisto

Una piccola idea con grandi implicazioni. Vorremmo che ognuno trovasse le sue ragioni per concedersi una giornata di austerità dal consumismo. Il "Buy nothing day" commemora le vittime delle politiche orientate alla massimizzazione dei consumi: dalle popolazioni del Sud del mondo deboli di fronte alla globalizzazione dei mercati, all'ambiente deturpato da rifiuti e inquinamento, alla colonizzazione dell'immaginario a opera di pubblicitari che propongono modelli di vita irrealizzabili per la maggior parte della popolazione del mondo. La giornata del non acquisto è un invito a "demarkettizzare" la nostra vita.

A chi è rivolto il messaggio

A tutti coloro che condividono l'antipatia per l'invadenza del consumismo. Agli aderenti alle associazioni ambientaliste, terzomondiste, di consumatori, alle Organizzazioni non governative. Ai media. A tutti i comitati che hanno lanciato una campagna di boicottaggio all'acquisto di qualsiasi prodotto o azienda perché la giornata del 29 novembre possa ricordare tutte le malefatte delle multinazionali, spesso passate sotto silenzio.

Che cosa si può fare per aderire

Far circolare il messaggio, scaricare dal sito di terre di mezzo la locandina e i poster da stampare e affiggere in ufficio e ovunque possa essere letta dal maggior numero di persone, manifestare il proprio dissenso organizzando rappresentazioni di teatro di strada, scaricare il codice del banner dal sito di Terre per attivarlo sul proprio sito web, spiegare nell'apposito spazio offerto nel sito di Terre di mezzo le proprie ragioni (l'intento è di redigere un manifesto della giornata del non acquisto condiviso dalla più ampia base possibile).

fonte Il giornale di strada - Terre di Mezzo

mercoledì, novembre 27, 2002

P.S. Non l'ho letto, ma -errante quale sono- ne sono incuriosita...
Incipit
Gli erranti - Vagabondi, viaggiatori, scrittori
Non lo ispira un facile romanticismo ma ciò che, illuministicamente, Nietzsche chiama "la libertà della ragione". Così s'allontana dalla casa, dal gruppo familiare o sociale, dalla città, dal ruolo rivestito, dalla cosiddetta patria, da catene astratte eppure pesanti. Tutto questo non fa per lui che, pur senza preferire sempre la solitudine, sente di non poter essere funzionale ad alcunché e perciò di dover essere solo: per imparare a dire addio e partire.
La porta, la soglia, la strada: l'errante s'avvia senza le sicurezze d'una meta prestabilita, via via toccando paesaggi da cui esclude ogni frontiera. Paesaggi soprattutto mentali, ben diversi da quelli purovisibilistici che, col sicuro ritorno, una pervasiva industria del diporto regolamentato e "tutto compreso" garantisce ai propri clienti, turisti anelanti ad "arrivare" perché in trepida attesa di "rincasare".

Stefano Lanuzza

martedì, novembre 26, 2002

Ma quanta arroganza si spreca,
per quali mediocri orizzonti,
il senso di vaga impotenza,
di un giorno di pioggia,
al gusto di pioggia,
in giorni di pioggia.


Con quali blindate paure
confonde l'amaro tra i denti,
l'insipido blu polizia,
di un giorno di pioggia,
al gusto di pioggia,
in giorni di pioggia.

ma sai dirmi dove sei,
se ti chiedo dove sei,
ti nascondi dove sei.

Il vuoto delle tue certezze tra le tue pareti che ora
inchiodano il silenzio tra noi due
disordine interiore
ma ordine nel paese prigioni tribunali cellulari o
forse chiese, paura della morte, paura della vita
paura che la vita sfuggendo tra le dita,
paura che diversa sarebbe anche possibile,

paura del diverso paura del possibile.

In quali silenzi riecheggia
la rabbia delle tue certezze,
perché non ci provi ad arrenderti
a un giorno di pioggia,
al gusto di pioggia,
in anni di pioggia


ma sai dirmi dove sei,
se ti chiedo dove sei,
ti nascondi dove sei.


Subsonica
morositas mia
vorrei che ogni persona sapesse quanto sei speciale, che non assolutizzasse il tuo lato burlone, non pensasse che sei solo quella delle battute alle quali tutti ridono, che non si lasciasse impressionare dal tuo fare sicuro che nasconde notti irrequiete con i pensieri in gola il cuore che ti pesa, che vedesse quanto sei bella nella tua autenticità e ne rimanesse folgorata... vorrei che tu non ti sentissi mai sola, di quella solitudine che io non posso allievare perchè love so distant and obscure remains the cure e che mi fa sentire così inutile...

perché tu sei diversa da tutte tu
nei tuoi occhi profondi c'è
mistero e nessuno sa [...]
Ma se stasera ti senti sola
e ti inseguono i tuoi pensieri
chiudi la porta lasciali fuori
è la notte dei desideri


NxC
io

Indugio ancora un poco
il giorno nuovo arriva fioco
e bianco lattiginoso
spero in un mal di gola
alla sveglia chiedo un'ora o niente
mi darò assente
decidere non è mio pregio
son nato stanco ci penserò domani

Ghiro
son ghiro e mi ritiro
sei mesi sotto le lenzuola
dall'altro lato mi rigiro

I dubbi della vita mi pongo
ma più ci ripenso
più nel letto sprofondo


Alzarmi al freddo presto giammai
di disgrazie di guai abbastanza ne passai
Rumino gli stralci di ieri
c'ho sogni più veri e gonfi
di desideri

nella branda che cancella e spazza
via pensieri aguzzi e vivi

costati una notte di Nirvana
Ma se esco fuori che esco a fare
tanto è la stessa parte da rifare
chiedere aiuto oggi non vale più
chiamarti poi mi pento
insabbio e prendo tempo
che tormento


Ghiro
e ancora mi ritiro
e di qui sotto vedo bene
che il cambio poi non mi conviene
devo uscire trovarmi il posto
l'appartamentino le ferie in agosto
pagare i soldi le multe l'affitto
la carta da bollo per ogni diritto

E allora adesso c'ho son
Mi gratto al ritmo del son
E non mi passa il son
Montugno Montugno son
Gualano Gualano son
e certamente me gusta el son
e che te pasa che te pasa che bonito el son
a Ancora Gualano son

Guiro
E ancora mi ritiro Porque!
Porque me gusta il son
E non mi pasa, non mi pasa,
non mi pasa el son

piango come un coccodrillo ci ho son
nel proposito vacillo che bonito el son
Montugno Montugno son
San Gualano Gualano son

crederme tu crederme
en el amor siempre tu siempre
deves credere
y en la vida devo credere
per credere

siempre credere per prendere

rendere per prendere
en la vida devo rendere per prendere
y al paisio devo rendere per credere
siempre rendere per prendere


Vinicio Capossela

lunedì, novembre 25, 2002

24 novembre

Buon compleanno papà...
...e stanotte andrò a letto pensando alla voce spensierata e allegra, quasi divertita, che avevi oggi al telefono.
Bello sentirti così, quasi ringiovanito, piuttosto che con un anno in più dietro di te.
Ti voglio bene.
E come recitava quel poster che raffigurava un papà, in pantofole e vestaglia, in poltrona a leggere il giornale e la sua ombra proiettata sul muro dalla sagoma di un supereroe: "Sei sempre il mio campione, papà".

sabato, novembre 23, 2002

P.S. Avrei voluto replicare subito, comunque prima, ma non riuscivo a trovare le parole...
M.
Non dar peso ai pensieri di una mente lunatica. Non penso d'essere una brava psicologa di me stessa. Scrivere per me è terapeutico, cercando le parole, trovo i pensieri, anche quelli di cui farei fatica a prendere consapevolezza se non dovessi ordinarli per potere riempire di essi le mie tante carte bianche. A volte, cercando di capire, si rischia di banalizzare e o di assolutizzare. Ma la realtà è così sfaccettata e cangiante che sarebbe stupido credere di poterla schematizzare in rapporti di causa ed effetto singoli. Se le paure strozzano i sentimenti, se i meccanismi di difesa anestetizzano il cuore e atrofizzano i sogni, non ci sono certo colpe. Anche il battito d'ali di una lieve farfalla può far sì che il vento cambi direzione ed, a volte, che diventi persino uragano.

Ti mando un bacio con il vento e so che tu lo sentirai
ti volterai senza vedermi chiudendo gli occhi capirai
e mi sentirai


Stadio
Il libro giusto nel momento giusto [e no... non esiste il caso]. E poi ho sempre avuto in mente quest'immagine della catena degli amori non corrisposti. Ed anche quella del volo. E ri-trovarle...
Il treno per Helsinki - Dacia Maraini

Ha i pollici larghi pronti a stringere il mondo per le orecchie e a farlo suo. Ma io cerco di farlo sorridere perchè quello che mi piace di più in lui è proprio il sorriso inaspettato arreso e inquieto. Quando sorride gli occhi gli si fanno di un verde sfatto inquietante. Penso che ho voglia di scoprire il nocciolo di quel sorriso. Voglio affondare in quegli occhi fangosi che hanno lampi di minaccia e di seduzione e un fondo di inerzia smeraldina.

Si butta nell'avventura come uno che sa di sapersela cavare sempre. Fiutando il rischio come un vecchio pescatore di frodo. Io invece ho paura di tutto: della mia goffaggine delle ferite dell'amore del futuro che vedo avanzare a globi neri contro l'orizzonte incerto lo guardo fredda come a dire: non mi incanti ti vedo come sei affascinante sì ma tutto lì esposto spaparellato sicuro di te e senza mistero. Miele invece non era tutto lì. Ma l'ho capito troppo tardi quando ormai ero dentro il suo mistero come una mosca nel latte.

Sogno di volare. Da mesi. Volo appena mi addormento. Mi tolgo le scarpe per non pesare. Mi sollevo sulla punta dei piedi. E spicco il volo. Spiccare è la parola giusta con quel senso di distacco deciso e delicato della polpa dal nocciolo.

Non riesco ad urlare come gli altri. Per quel misto di timidezza e senso del ridicolo che mi porto appresso come una remora bluastra che nuota sempre con me nelle acque fonde della mia coscienza. Partecipo ma senza quell'eccitazione che ti fa dimentico di te e del pericolo. Mi vedo dal di dentro e dal di fuori un poco impacciata goffa sul chi vive ad agitare l'aria con i pugni e sono presa da un senso di insensatezza disperata.

La convinzione di essere noiosa poco amata poco amabile. In un angolo a guardare il mondo che scorre in fretta come se non ne capisse in pieno le regole e fosse sempre sul punto di ricominciare da capo. gli occhi chiari spalancati sulle cose. [...] Sempre innamorata di qualcuno che non sa neanche di essere amato da lei.

-L'amore per me è un fatto solitario. [...]
-Hai un'idea troppo fatale e cinica dell'amore.
-Te ne accorgerai anche tu

Ti amo così tanto Armida... così tanto che ho avuto paura. Scappavo da te a perdifiato. Mi sono impelagato in pasticci a non finire pur di non riconoscermi innamorato di te. Ma più mi negavo l'amore e più mi innamoravo di te. [...] Non sai quanto mi sento leggero da quando ti ho detto che ti amo. Era da troppo tempo che giocavo ad imbrogliare le cose. Ora lo sai.

-Vivete di fantasie. Non vi sazierete mai.
-Credi che la sazietà sia amica dell'amore?
-Ma sì la voglia soddisfatta il piacere di essere insieme...
- [...] Amo questo mio amare di lontano senza volontà di possesso.

La mia doppiezza si fa palpabile. Anch'io sono una e l'altra insieme.

-E come si fa per non soffrire?
-L'amore come lo intendo io è un lavoro di precisione un delicato prodotto artigiano da eseguire in solitudine... Si lavora per il piacere di lavorare. Senza aspettare verifiche ricompense. Inutile illudersi sui rapporti a due a tre ognuno è solo nel suo guscio di noce dentro un mare in tempesta. Deve imparare a navigare. Tutto qui. La navigazione anche in un guscio di noce può essere un'arte assai pregiata... la vista di un altro guscio con un'altra anima disperata che si arrabatta per tenersi a galla può darti un senso di calore di felicità. Ma niente altro. Non cercare di raggiungerla. Soprattutto non pensare di montare sulla sua noce. Affondereste in due...

Ho dovuto troppo difendermi e ora sono chiusa dentro una conchiglia solitaria con solo le mie viscere per farmi compagnia...

A volerlo forzare rovinerei tutto. E' una certezza assoluta. Devo lasciarlo com'è chiuso nel suo mistero come in una seconda pelle. Invulnerabile perchè solitario perchè nascosto perchè mai del tutto rivelato.

-Ti vedo già prendere a grandi passi la strada dell'amore solitario ci sei quasi.. vedrai com'è struggente e infelice l'amore a senso unico...
-Elena ama Demetrio che ama Ermia che ama Lisandro che ama Elena..

Non so cosa pensa. Ha gli occhi opachi. - Continua - mi dice - hai una voce così dolce! - E io continuo parlo a vanvera con voce falsamente allegra.

Fedele a se stesso. [...] E io rinuncio ancora una volta a turbarlo con le mie richieste di misera logica femminile. E' giusto che appaia come vuole apparire. Anche se non è la verità.

Penosa sensazione di un mistero che si chiude su se stesso. Il mistero di una menzogna inutile. L'insensatezza di chi si incaponisce senza ragione. Per non scoprirsi. Mai per nessun motivo.

venerdì, novembre 22, 2002

30 novembre
La prima giornata mondiale contro la pena di morte sarà organizzata il 30 novembre prossimo dalla comunità cattolica di Sant'Egidio e da numerose organizzazioni internazionali tra le quali Amnesty International, ha annunciato oggi Mario Marazziti, responsabile della comunità. Il giorno è stato scelto "poichè questa è la data dell'anniversario della prima abolizione della pena di morte nel mondo da parte di uno stato, ovvero da parte del Ducato di Toscana, nel 1797" ha spiegato Marazziti. L'obiettivo della campagna è di far compredere che "la pena di morte è uno strumento del passato così come lo erano la tortura e la schiavitù" dichiara il responsabile. Tra le iniziative della manifestazione, quella di illuminare in maniera speciale nelle grandi città un monumento emblematico, come Roma farà con il Colosseo, ogni qual volta un paese abolirà la pena di morte".

fonte: Internazionale
Prima di chiudere faccio il mio solito giretto dei blog ed ogni volta, tramite i links dell'uno o dell'altro, ne scopro di nuovi interessanti, li seguo per qualche giorno e poi li inserisco tra i links e - come ho scritto a Zu - così è come se li inserissi tra i miei preferiti, dal momento che ora scrivo da un pc ora da un altro.
Stanotte quota 30.
interrogativi
...
S. Se stessi tradendo me stessa? E se fossi coerente sì, ma avessi fatto una scelta vile?
L. Se fosse solo ossessione?
S. Se stessi solo cercando protezione?
L. Se mi fossi fossilizzata in una visione troppo romantica tormentata e adolescenziale dell'amore?
S. Se mi stessi semplicemente affezionando?
L. Se l'amore non fosse palpiti e fremiti ma prima di tutto benessere?
...

giovedì, novembre 21, 2002

Per me è importante
Sei lì che rifai il letto, lavori al portatile, stiri il bucato o lo riponi nei cassetti e negli armadi, mangi una mela, fai programmi, il tutto con la radio in sottofondo. Parla il dj, va in onda la pubblicità, poi una canzone, poi un'altra, un'altra ancora, quand'ecco il pianoforte. E' lei.
Devo lasciar perdere l'occupazione del momento, rilassarmi, lasciarmi andare per assaporare ogni nota, ogni parola.
Le incomprensioni sono così strane, sarebbe meglio evitarle sempre per non rischiare di aver ragione che la ragione non sempre serve
...a me non serve mai... anzi mi fa sentire in imbarazzo, perchè quando poi l'incomprensione si chiarisce, l'altro si sente in dovere di dovermi dire scusa, mi dispiace, mi perdoni? ed io - chi mi conosce lo sa - non amo le parole scusa, mi dispiace, mi perdoni?... non amo - precisiamo - sentirmele dire... m'irritano quasi... mi mettono in imbarazzo... quando si creano incomprensioni, davvero non m'importa chi ha ragione chi no... m'interessa eliminare l'incomprensione, il velo che offusca il rapporto, gl'impedisce di sprigionare tutta la sua luce... vorrei rimediare a tutto e subito sempre...
Domani invece devo ripartire, mi aspetta un altro viaggio, mi sembrerà come senza fine ma guarderò il paesaggio...
...e già m'immagino guardare da dietro il finestrino di un treno al mattino... quando sulla pianura si stende una nebbia azzurrina che sembra quasi d'essere in qualche mondo magico... guardi quel paesaggio tutto piatto, ripensi al tuo pieno di colline curve salite discese... e comunque quella nebbia azzurrina ti piace... ti porta nella nubolosa dei tuoi pensieri... ti perdi...
Sono lontano e mi torni in mente, t'immagino parlare con la gente...
...lo faccio spesso... immaginarti in vari contesti... l'ho sempre fatto ancora prima che... ancora prima.
Il mio pensiero vola verso te per raggiungere le immagini scolpite ormai nella coscienza come indelebili emozioni che non posso più scordare e il pensiero andrà a cercare tutte le volte che ti sentirò distante tutte le volte che ti vorrei parlare per dirti ancora che sei solo tu l'unica cosa che per me è importante...
...chissà se riesce a trovarti...
Mi piace raccontarti sempre quello che mi succede, le mie parole diventano nelle tue mani forme nuove colorate, note profonde mai ascoltate di una musica sempre più dolce o il suono di una sirena perduta e lontana.
...una gioia non è gioia se non al condivido con le persone che amo... come quella volta che un passero s'era posato sul mio davanzale... e stava lì a guardarmi... ed io sorridevo... poi quand'era volato via avevo dovuto chiamare J., rischiando d'apparire stupida, apparendo stupida, perchè, sì, anche una cosa così insignificante m'aveva reso felice ed io dovevo dirlo a qualcuno...
Mi sembrerà di viaggiare io e te con la stessa valigia in due dividendo tutto sempre. Normalmente....
...mi fa venire in mente la mia metafora... a quelle volte che porto un borsone pesantissimo da sola... e sono lì che non ce la faccio... e a quelle volte che siamo in due e si porta una "maniglia" per uno ed il borsone tutt'ad un tratto non pesa più... come quel proverbio che dice anche un foglio di carta è più leggero se si è in due a sostenerlo che lessi anni fa...
Il mio pensiero vola verso te per raggiungere le immagini scolpite ormai nella coscienza come indelebili emozioni che non posso più scordare e il pensiero andrà a cercare tutte le volte che ti sentirò distante tutte le volte che ti vorrei parlare per dirti ancora che sei solo tu l'unica cosa che per me è importante...

mercoledì, novembre 20, 2002

La pagina RegalaLibro è stata aggiornata.
In volo solitario sopra le fiamme,
vedo il futuro sparpagliato dietro di me
mentre scarto una a una le carte che ho in mano.


L.S. Asekoff
Quello che voglio è saltare fuori da questa personalità
E poi sedermi oltre il salto
Ho vissuto troppo tempo dove è facile raggiungermi.


Rumi
Ieri Anto si è soffermarta a guardarmi e m'ha chiesto: "Ma stai bene?" Ed io "No, perchè? si vede?" "Eh sì"
Confortante! Si vede anche!
Continuo ad avere la pressione non bassa, ma minima... chissà perchè.
Certi giorni sono proprio b*logorroica...
C'è gente che impara a sognare e non smette. C'è gente che ha sempre sognato e poi un giorno decide di non credere più ai sogni.
E' che quando hai creduto per anni ad un sogno
con tutto il tuo cuore
con tutta la tua anima
con tutta te stessa,
l'hai visto concretizzarsi,
hai pensato che quando si sogna da soli è solo un sogno, quando si sogna in due allora è l'inizio della realtà
e poi hai visto questa realtà svanire
apparentemente nel nulla
troppo in fretta perchè tu capissi perchè,
lì per lì senti la ferita ma non che ti cambierà.
Passa qualche mese e ti scopri diversa e capisci che sono le cicatrici ad averti cambiata.
Solo che è ancora troppo presto per rinunciare a sognare e ti ritrovi, senza che tu sappia come, a credere in un altro.
Hai paura però e la paura ti frena e ti frega. Ed allora tenti in modo maldestro di venirne fuori prima che tu sia troppo coinvolta.
Dici addio ma non ti allontani.
Ti chiedono Allora resti?
Rispondi No no, vado e poi resti.
Ti contraddici.
Alla fine vai avanti e decidi di farlo fino in fondo.
Sono troppe le coincidenze, troppo subitaneo il coinvolgimento, troppo intense le risposte perchè sia tutto puramente casuale.
Ma la paura rimane e ottenebra i tuoi sensi. E se stessi facendo l'ennesimo errore di valutazione? E così ancora una volta ti freni, proprio quando tutto poteva succedere.
Oggi
domani
dopodomani
ed il momento passa.
Uno
cento
mille
passi indietro.
Alla prima ferita se n'è aggiunta un'altra
ed il danno è fatto.
Smetti di credere.
I disincantati ti diranno "Benvenuta finalmente nel mondo degli adulti".
Ma a te non piacerà.
E da lì il tormento,
la lotta interiore,
l'insoddisfazione,
l'inquietudine
senza requie.
cambiando soggetto
...comunque, pensavo che, al di là di tutto, è straordinario il potere di risonanza che abbiamo l'una sull'altra, per via di tutti i parallelismi - quando non addirittura coincidenze - delle situazioni e degli stati d'animo. Io che piango ogni volta che ti leggo scrivere di voi perchè vibra la corda più profonda del mio cuore ad ogni tua parola e mi sento provocata se esprimi un minimo parere su situazioni che magari con me non hanno nulla a che vedere. Tu che quel giorno ti sei sentita più sola tradita delusa. Ed io al posto tuo avrei avuto la stessa identica reazione, sai? Forse sto esagerando il tutto, ma io stasera la vedo così. E, a non pensare a come stiamo quel che viviamo e tutto il resto, io penso che sia una cosa bella quest'affinità.
E ti auguro con tutto il cuore che tu non ceda come me al disincanto, alla rassegnazione, alla resa.
J.
Lacrime di coccodrillo le tue, se dopo una settimana ancora non ti sei fatta sentire. O forse è così grande il tuo sentirti in difetto che vorresti, ma non sai come. No. No. Ha ragione Maria, a te non importa proprio nulla. E alla luce di questa consapevolezza, mi sento stupida. Cinque anni, cazzo (posso scrivere cazzo?), non cinque mesi, dodici o che, cinque anni che tu hai deciso di buttare nell'immondizia dall'oggi al domani. Ma come ho fatto ad essere così stupida? Pensavo di poter essere per te amica e psicologa insieme. Sapevo del tuo poco equilibrio interiore e avrei dovuto aspettarmelo che da un momento all'altro qualcosa si sarebbe rotto. Sono stata incosciente.
Mia madre t'aveva capita subito, ma "Non t'ho detto niente, per rispetto del tuo sentimento, della vostra amicizia", ed ora ha paura per me, perchè sono anni che vede che colleziono delusioni prese in giro inganni tradimenti e non vuole che soffra ancora. "Non ti legare". Mamma ancora non è convinta del fatto che da qualche annetto in qua io abbia alzato le mie difese e mi faccia scudo a destra e a manca con mille muri. Non l'avrei presa così bene. Sì, perchè, anche se ora sto qui a parlarne, non ci sto malissimo (che bella invenzione le litoti!). Ne scrivo perchè voglio ribadire a me stessa che, all'offesa iniziale e triplice, s'aggiunge questo tuo peccare d'inerzia come tu stesso l'hai definito. A che è servito riconoscerlo, avermi detto che avresti rimedieto, i "passerò domani" "scusa non riesco, passerò dopodomani" "scusa, sono super impegnata, ci vedremo domani, non riusciremo a parlare, ma rimedierò l'indomani", aver pianto davanti al regalo se l'indomani poi non hai rimediato e se continui a non far niente? Ulteriore conferma che basta, devo metterci un punto. Ed allora lo scrivo per ricordarmelo, perchè un giorno o l'altro arriverai - so che lo farai - magari domani, chi lo sa, ed io dovrò chiuderti la porta, anche se mi costa, anche se non è da me, anche se penso che tu non sia malvagia, anche se ti ho voluto bene, anche se te ne voglio ancora, anche se. Devo perchè se qualcuno ti tradisce una volta, è un suo errore; se qualcuno ti tradisce due volte è un tuo errore
Stasera leggendo i commenti ad un blog che non visitavo da settimane, mi sono imbattuta nello stralcio di una lettera aperta che Gabriel Garcia Marquez scrisse nel maggio 2000, quando il suo cancro andava peggiorando: Marioneta de trapo.
L'avevo letta tempo fa e forse ne avevo già riportato qualche stralcio su questo blog.
Oggi voglio riportarla per intero, perchè io sono una di quelle che...
certe cose chiare dentro poi non escono restano restano Vorrei dirti vorrei
ma non dico ed il momento passa...

Il burattino di stracci

"Se per un istante Dio dimenticasse che sono un burattino di stracci e mi ragalasse uno pezzo di vita, probabilmente non direi tutto ciò che penso ma in definitiva penserei tutto ciò che dico.

Darei valore alle cose, non per ciò che valgono ma per ciò che vogliono significare. Dormirei poco, sognerei di più, sapendo che per ogni minuto in cui chiudiamo gli occhi perdiamo sessanta secondi di luce. Camminerei quando gli altri si fermano, starei sveglio quando gli altri dormono.

Ascolterei quando gli altri parlano e gusterei volentieri un buon gelato al cioccolato!

Se Dio mi regalasse un pezzo di vita, vestirei in maniera semplice, mi distenderei al sole, lasciando scoperto non solo il mio corpo ma anche la mia anima.

Mio Dio, se io avessi un cuore, scriverei il mio odio sopra il ghiaccio e attenderei il sorgere del sole. Con un sogno di Van Gogh dipingerei un poema di Benedetti sopra le stelle e offrirei alla luna una canzone di Serrat come serenata. Innaffierei con le mie lacrime le rose, per sentire il dolore delle spine e il bacio incarnato dei loro petali…

Dio mio, se io avessi un pezzo di vita…Non lascerei passare un sol giorno senza dire alla gente che amo, che l’amo. Convincerei ogni donna ed ogni uomo che sono loro i miei prediletti e vivrei innamorato dell’amore.

Agli uomini dimostrerei quanto sbagliano pensando che smettono d’innamorarsi quando invecchiano, senza sapere che invecchiano quando smettono d’innamorarsi. Ad un bambino darei le ali, ma lascerei che imparasse a volare da solo. Ai vecchi insegnerei che la morte non arriva con la vecchiaia ma con l’oblio. Tante cose ho appreso da voi uomini… Ho appreso che tutto il mondo vuole vivere sulla cima della montagna, senza sapere che la vera felicità sta nel modo di salire la scarpata. Ho appreso che quando un neonato stringe per prima volta il dito di suo padre con la sua piccola mano, lo afferra per sempre.

Ho appreso che un uomo ha il diritto di guardare un altro dall’alto verso il basso soltanto quando deve aiutarlo ad alzarsi. Sono tante le cose che ho potuto imparare da voi, ma in realtà non potranno servirmi molto perché quando mi custodiranno dentro quella valigia, starò purtroppo morendo.

Devi dire sempre ciò che senti e fare ciò che pensi. Se io sapessi che oggi è l’ultima volta che posso vederti dormire, ti abbraccerei fortemente e pregherei il Signore di essere il custode della tua anima. Se io sapessi che questa è l’ultima volta che posso vederti uscire, ti darei un abbraccio, un bacio e ti richiamerei per dartene di più.

Se io sapessi che questa è l’ultima volta che posso ascoltare la tua voce, registrerei ognuna delle tue parole per poterle ascoltare tante e tante altre volte ancora. Se io sapessi che questi sono gli ultimi minuti che posso vederti, ti direi "ti amo" senza presumere stoltamente che già lo sai.

C’è sempre un domani e la vita ci dà delle opportunità per fare meglio le cose, ma se per caso sbaglio e oggi è tutto ciò che mi resta, mi piacerebbe dirti quanto ti amo e che mai ti dimenticherò.

Nessuno, né giovane né vecchio, può esser sicuro del domani. Oggi può essere l’ultima volta che vedi quelli che ami; perciò, non aspettare più, fallo oggi perché se il domani non arriva mai, rimpiangerai sicuramente di non esserti fermato per un sorriso, per un abbraccio, per un bacio poiché eri troppo occupato per soddisfare un desiderio dei tuoi cari. Tieni accanto a te quelli che ami, dì loro all’orecchio quanto ti sono necessari, amali, trattali gentilmente, prenditi il tempo per dire "mi dispiace" "grazie" "per favore" grazie" e tutte le parole d’amore che conosci.

Nessuno ti ricorderà per i tuoi pensieri. Chiedi al Signore la forza e la saggezza per esprimerli. Dimostra ai tuoi amici quanto sono importanti per te.

Dai vita ai tuoi sogni. Questo è il momento!"

martedì, novembre 19, 2002

Dall'ultima newsletter della PecoraNera:
Un pero senza pere dice a un pero pieno di pere:
sono dis...perato!
E poi c'è l'arancio pieno di arance, che dice all'arancio senza arance:
arranciati!



Tutto questo preambolo per chiedere se qualcuno di voi ha aderito all'iniziativa Regalalibro promossa dalla PecoraNera appunto, di cui avevo parlato una settimana fa circa, per ricostruire la biblioteca di San Giuliano di Puglia?
3pm

"Le parole sono fonte di malintesi" disse la volpe al piccolo principe.
Mi dedicasti anche questi versi

Mi piaci quando taci perché sei come assente,
e mi ascolti da lontano, e la mia voce non ti tocca.
Sembra che si siano dileguati i tuoi occhi
e che un bacio ti abbia chiuso la bocca.


-Pablo Neruda -

e aggiungesti dei puntini di sospensione...
Tornato per le festività pasquali, ora uno ora un altro mi dicevano di averti incontrato, che tu avevi chiesto loro di me e poi mandato a dire, coi saluti, che speravi d'incontrarmi. Ma, come in una commedia degli equivoci, non c'incontrammo, nè durante quei giorni, nè in estate, nè poi. Anzi... ora mi sovviene il ricordo di un incontro d'estate, di chissà quale anno però. Io imbarazzata e tu strano. E poi il silenzio, la mia telefonata d'auguri per il tuo compleanno, la tua promessa non mantenuta, ancora silenzio e il primo incontro dopo tanto tempo. Tu ti sentivi in difetto ed io non riuscivo ad essere naturale.
Quest'anno ci si è incontrati ancora, stavolta entrambi disinvolti, ma un po' attori. Chissà dov'è finita la magia dell'epistole di cinque anni addietro e se anche tu ne serbi qualche ricordo.
Il mio sta qui, in un pezzetto di cuore.
Alcune persone si sono fatte strada nella mia vita a piccoli passi, diventando a poco a poco da semplici comparse quali erano presenze importanti e elargitrici di momenti intensi. Poi da un momento all'altro si sono allontanate, senza scossoni, per via d'una lettera mai scritta, una telefonata mai fatta, una promessa non mantenuta... per via del silenzio. Tra queste...

D.

C'era stato sempre quel certo non so che tra di noi, soprattutto a partire da quel giorno in cui mi facesti inaspettatamente dono del cartiglio dei Baci Perugina della tua vita - così dicesti - che custodivi gelosamente dentro al portafoglio: Si è soli con tutto ciò che si ama (Novalis). Poi il tuo trasferimento a Torino ed un dialogo epistolare via via più sussurato prezioso confidenziale delicato. Al termine di ogni lettera mi dedicavi delle poesie. Avevi sempre delle belle parole per i miei occhi e mi dedicasti

Io ti chiesi perché i tuoi occhi
si soffermano nei miei
come una casta stella del cielo
in un oscuro flutto.

Mi hai guardato a lungo
come si saggia un bimbo con lo sguardo,
mi hai detto poi, con gentilezza:
ti voglio bene, perché sei tanto triste


-Hermann Hesse-

Oggi m'è venuto in mente l'ultimo verso di questa poesia e t'ho subito pensato.
Un abbraccio ovunque tu sia.

domenica, novembre 17, 2002

Trasferta a Genova
...aver tenuto in braccio una bimba di due mesi, averla fatta addormentare cantandole That I would be good ed averla sentita dormire sul mio grembo
...aver fatto la lotta col mio cuginetto
...aver visto mia sorella fare la madrina
...essermi sentita dire che sono una tipica bellezza mediterranea
(anche la vanità vuole la sua parte...)

giovedì, novembre 14, 2002

Memo
È tempo di caccia ai tesori sepolti [...] Gli oggetti da trovare sono: una delle tue qualità più preziose caduta in disuso; un talento trascurato che ha bisogno di esercizio; e un indizio per far rivivere un piacere in disuso.

Rob Brezsny
Non c'è che dire... Oggi ho fatto il pieno... o magari riceverò ancora pugnalate e magari da qualcun altro?
E dire che ho sempre asserito che per me la sincerità la trasparenza la lealtà, che poi sono alcune facce dello stesso prisma, sono valori fondamentali...

Ho fatto il pieno e cammino di notte come uno scemo
E mi prendo gli schiaffi e le botte del freddo e del vino...
Ed è tardi per chiedersi adesso chi ha vinto e chi ha perso,
chi ha giocato di più
Ho perso il treno, ho fatto il pieno,
di quei pieni che non passano più


De Gregori
cambiando soggetto...

...dispiace prendere consapevolezza del fatto che, un giorno, ho perso sonno e tranquillità con chi mi diceva "non la conosci" - e probabilmente rideva anche della mia ignoranza - e che, quando poi ho parlato con te, neppure davanti a questo, mi hai detto la verità... Dispiace continuare a scoprire, ad intervalli periodici, che m'hai mentito in questo o che m'hai taciuto quello, mentre io ho continuato a darti completa fiducia...
J.

Oggi, colpo bassissimo, soprattutto perchè, nonostante tutto, avevo messo tanto entusiasmo nello sceglierti il regalo, m'ero ricordata della promessa - avresti avuto una coroncina d'alloro in testa una volta proclamata "dottore" - e poi, mentre ti ascoltavo discutere la tesi, avevo ripercorso le tappe di questi cinque anni, dal mio presentarmi a te e subito proporti di andare a pranzare insieme - disinvoltura che aveva quasi "scandalizzato" te così restia agli approcci, anzi dalla mia domanda durante gli scritti "Ricordi come si chiamava Stazio, l'autore di poemi epici?" sino a quest'ultimo anno che ha fatto venire man mano alla luce aspetti inediti di te. Mi ero intenerita così tanto che, se solo m'avessi detto una parolina o se avessi fatto che altro non so...
Ed invece il colpo bassissimo... e più nessuna speranza...

mercoledì, novembre 13, 2002

ascoltando in radio...

Mia Martini E non finisce mica il cielo
... Sento la voce di Mimì e ripenso alla sua scomparsa in quel lontano maggio del 1995. Era stata ritrovata nella sua anonima casa in affitto, dov'era morta qualche giorno prima sola, lei che cantava di cercare solo il vento e una scogliera dentro gli occhi suoi e che avrebbe volato sopra il mare per non tornare sola. Anche il Professore Di Fede, egli sempre così severo, era rimasto scosso da questa morte solitaria che gli aveva ricordato quella del signor Funardi nella novella di Pirandello Nell'albergo è morto un tale.
Sento la voce struggente di Mimì e, ripensando a quel maggio lontano, un po' mi commuovo...
What a feeling, bein's believin'. I can have it all

...prove andate bene.

martedì, novembre 12, 2002

Now I hear the music, close my eyes, feel the rhythm. In a flash it takes hold of my heart.

Tra un'oretta prove col gruppo. Stavolta mi sento carica. Come recita il verso di una delle canzoni che proverò I can catch the moon in my hand... ok non esageriamo...
N.B.
Non dimenticare la radio accesa in camera prima di uscire la sera! Quando poi si ritorna a notte fonda e nel buio più pesto si apre la porta di camera, a sentire delle vocine prima ancora di fare in tempo a trovare l'interruttore della luce, si rischia un infarto.

lunedì, novembre 11, 2002

Camera a Sud di Capossela in sottofondo. E penso a questa mia vita agrodolce...
Domani è lunedì.
Domani inizio.
Maledetta la mia insicurezza che mi fa apparire ora aggressiva, ora glaciale, talvolta distante, talaltra provocatoria, anche sospettosa o irritante insensibile incurante menefreghista, a volte acida talora esasperante o indisponente sgradevole fastidiosa.
Eppure più appaio forte risoluta energica quasi prepotente o magari altezzosa, più sono vulnerabile.

Brutta cosa i meccanismi inconsci di autodifesa.

non disarmarsi...
non dire niente per non tradir la mente...
temere di mostrarsi interamente nudo


Battisti

domenica, novembre 10, 2002

in bicicletta
l'aria frizzantina che quasi anestetizza i sensi del tuo volto eppure la senti lambirti gli zigomi e muoversi tra i tuoi capelli, le strade che fai, i volti che vedi, le foglie morte sotto la ruota, ciottoli e asfalto, la soddisfazione di riuscire a completare quella salita anche se sei fuori allenamento, guardare i binari da un sovrappassaggio e le macchine che sfrecciano lungo la tangenziale dal cavalcavia della pista ciclabile, la mezzaluna che timida appare nel cielo ancora pomeridiano, l'autunno magico, l'aria.
un piccolo aiuto subito
Dato che mi ritrovo...
...si può devolvere un euro per i terremotati del Molise, inviando un messaggio, anche senza testo, al numero 44.66 da tim e al numero 43.43.2 da omnitel.
Se utenti Wind e Infostrada bisogna telefonare ai numeri che seguono per ricevere un messaggio di risposta che confermerà l'avvenuta donazione: da cellulare Wind: 43.43.43, da telefono fisso Wind: 1055.43.43.43, da telefono fisso Infostrada: 1088.43.43.43.
un libro per San Giuliano
Andrea Valente, il disegnatore della PecoraNera ha pensato di aiutare a ricostruire la biblioteca della scuola di San Giuliano di Puglia, crollata col terremoto.
Chi volesse partecipare può spedire un libro, anche usato, purchè in buone condizioni, a:
P.N./quipos
via ariberto, 24
20123 milano
scrivendo sulla busta "PER SAN GIULIANO"

I libri raccolti saranno inviati a San Giuliano nei primi mesi del prossimo anno e si potranno avere notizie aggiornate consultando la pagina RegalaLibro, che sarà on line tra qualche giorno.
J.
quasi un mese fa al telefono... giudizi, predica della serie "guardo la pagliuzza che sta nel tuo occhio ma non vedo la trave che sta nel mio", parole pesanti come macigni, gelo, la sensazione che tu non m'abbia mai conosciuta e che io non abbia mai conosciuto te. Abbasso la cornetta del telefono e mi vengono in mente tutte quelle volte in cui io ti avevo dato la priorità sul mio ex, sugli altri amici, sui miei esami e a quelle volte in cui tu mi avevi fatto sentire inopportuna o avevi programmato il tempo per noi, ricordo la tua scenata preestiva e tutti quei minimi particolari che dovevano essere un campanello d'allarme ma su cui avevo lasciato correre ed infine considero come il tuo cambiare alloggio abbia fatto venire alla luce aspetti nuovi di te. La sera mi si riferisce del tuo tradimento: non solo hai tradito la mia fiducia raccontando pensieri espressi nei momenti in cui più ero confusa e disorientata, ma hai anche stravolto tali pensieri, facendomi apparire in cattiva fede opportunista bugiarda e quant'altro e con tutto ciò ti sei persino intromessa nella mia vita privata. Mentre S mi racconta è come se mi stessero infilando una mano dentro al cuore e estraendo da esso il tuo nome e tutto quello che esso e i nostri cinque anni insieme vogliono dire. Mi fa male non solo il venire a conoscenza del tuo tradimento ma anche il quasi lutto che esso comporta.
Indecisa sul chiamarti o meno, alla fine preferisco aspettare che tu ti faccia viva. Spero che tu mi dirai quanto hai fatto senza che sia io a dovertelo chiedere.
Dopo neppure quattro giorni è il mio compleanno e tu che non dimentichi una ricorrenza, nemmeno la più banale, del tipo "quattro anni fa come oggi, abbiamo preso una cioccolata insieme", non chiami. Non sono una di quelle persone che da importanza agli auguri per il proprio compleanno. Girolamo, per esempio, si dimentica sempre, eppure non smetto di considerarlo il mio migliore amico. Ma so quanta importanza dia tu alle ricorrenze e capisco che il tuo silenzio non è dovuto ad una dimenticanza, ma è voluto.
Passano i giorni. Sono ferma in fila per entrare a mensa, tu invece stai uscendo. "Ciao" e procedi oltre.
E poi la sera a teatro. Sarà stato pur imbarazzante per te quanto vuoi, ma se davvero ti sentivi in una posizione difficile, avresti potuto fare a meno di trovartici e comunque avresti potuto gestire il tutto diversamente, non lasciando che io mi ritrovassi sola. Nessun tuo segnale nei giorni dopo.
E stasera mi ritrovo in portineria il tuo invito alla tua laurea, spersonalizzato, lasciato lì come per tutte le altre. E se per quasi un mese, ho incassato bene il colpo, il tuo giudicarmi, il tuo tradimento, il tuo silenzio e tutto il resto, stasera no, stasera, come temevo, l'ho sentito bruciare il tuo nome ancora scritto da qualche parte sul mio cuore. E' che non si dimenticano cinque anni così, dall'oggi al domani, anche se la ferita è davvero grande.
E' che, in cuor mio, inconsciamente, m'aspettavo che presto avresti fatto qualcosa, non so nemmeno io cosa, per riallineare il tutto.
Ma quell'invito... e così... E pensare che sino a poco tempo prima si facevano tanti progetti sul giorno della nostra laurea e sui festeggiamenti che avremmo organizzato l'una all'altra...
E t'ho chiamato... più per me che per te (per citare qualcuno)...
Ed ora non so... Sono disorientata... Hai negato il tradimento, ma certe cose S non le ha mica viste in sogno... Seppure stravolte, avevano il loro fondo di verità, verità che solo tu puoi avergli detto...
Non ti senti nè colpevole nè responsabile di nulla... Ti rimproveri al massimo d'essere stata troppo passiva e inerte questo mese... Mi pensavi arrabbiata dopo la telefonata del 15 e aspettavi che per qualche intervento miracoloso il tutto si sarebbe sistemato da sè... Ma dato che ciò non accadeva, allora ero io l'insensibile... Vorrei esserlo davvero... E boh... Non so cosa pensare...
Ancora una volta... chi vivrà vedrà
un rito
Ho aperto la nostra scatola…
...chiave della camera 210 della sede del CONI a Roma, biglietti dei trasporti urbani di Milano, carta verde a partire dal 21 novembre 1999 e biglietti ferroviari con cui ho fatto su e giù per mezza Italia, bigliettino della mia morosa scritto durante una delle nostre telefonate per prenderci in giro, carta servizi Omnitel per lo You and me, scontrino della pizzeria "Vesuvio" dell’Aquila, biglietti dell’autobus abruzzesi, carta del tuo regalo natalizio, carta del tuo regalo di buon San Valentino, scheda telefonica di San Valentino con tanto di dedica che poi non ti ho regalato (chissà perché), post-it di Giuliana dopo una delle nostre litigate...
...e poi lettere e lettere… le mie in brutta copia, quando ne scrivevo una… le tue lettere e le tue email stampate tenute insieme da un cordoncino… le tue parole... quel tuo modo di scrivere che amo...
...ed infine un biglietto in busta mai più spedito... una di quelle belle cose mai successe

sabato, novembre 09, 2002

nove novembre novantanove
un concerto... la cantina dei nostri sogni nel cantiere dei nostri sogni... brividi... e l'inizio di una breve favola...

ti voglio bene piccolo :*
sempre
oggi 9 novembre
Buon compleanno Alice... e buon Erasmus...

venerdì, novembre 08, 2002

A proposito di prospettive mi è venuta in mente una mail che ricevetti tempo fa... Ne ho trovato subito il testo...

Se noi potessimo ridurre la popolazione del mondo intero in un villaggio di 100 persone mantenendo le proporzioni di tutti i popoli esistenti al mondo, il villaggio sarebbe composto in questo modo:
Ci sarebbero:
57 Asiatici
21 Europei
14 Americani (Nord Centro e Sud America)
8 Africani
52 sarebbero donne
48 uomini
70 sarebbero non bianchi
30 sarebbero bianchi
70 sarebbero non cristiani
30 sarebbero cristiani
89 sarebbero eterosessuali
11 sarebbero omosessuali
6 persone possiederebbero il 59% della ricchezza del mondo intero e tutti e 6 sarebbero statunitensi
80 vivrebbero in case senza abitabilita
70 sarebbero analfabeti
50 soffrirebbero di malnutrizione
1 starebbe per morire
1 starebbe per nascere
1 possiederebbe un computer
1 sì, solo 1 avrebbe la laurea

Se si considera il mondo da questa prospettiva, il bisogno di accettazione, comprensione e educazione diventa chiaramente apparente. Prendete in considerazione anche questo.

Se vi siete svegliati questa mattina con piu salute che malattia siete piu' fortunati del milione di persone che non vedranno la prossima settimana.
Se non avete mai provato il pericolo di una battaglia, la solitudine dell'imprigionamento, l'agonia della tortura, i morsi della fame, siete piu' avanti di 500 milioni di abitanti di questo mondo.
Se potete andare in chiesa senza la paura di essere minacciati, arrestati, torturati o uccisi, siete piu fortunati di 3 miliardi di persone di questo mondo.
Se avete cibo nel frigorifero, vestiti addosso, un tetto sopra la testa e un posto per dormire siete piu ricchi del 75% degli abitanti del mondo.
Se avete soldi in banca, nel vostro portafoglio e degli spiccioli da qualche parte in una ciotola siete fra l' 8% delle persone piu benestanti al mondo.
Se i vostri genitori sono ancora vivi e ancora sposati siete delle persone veramente rare, anche negli Stati Uniti e nel Canada.
Se potete leggere questo messaggio, avete appena ricevuto una doppia benedizione perche' qualcuno ha pensato a voi e perche' non siete fra i due miliardi di persone che non sanno leggere.

Qualcuno una volta ha detto:
lavora come se non avessi bisogno dei soldi.
Ama come se nessuno ti abbia mai fatto soffrire.
Balla come se nessuno ti stesse guardando.
Canta come se nessuno ti stesse sentendo.
Vivi come se il Paradiso fosse sulla Terra.
Sul sito di M@moo, la cover del mese è un quadrato bianco nel centro del quale c'è un minuscolo puntino nero. In basso, la domanda "dimmi: cosa vedi?"
Mi è venuto in mente un aneddoto.
Un maestro mostra ai suoi discepoli un lenzuolo bianco con al centro un puntino nero e chiede loro "cosa vedete?". Tutti i discepoli rispondono: "un puntino nero". Non c'è nessuno che dica "un lenzuolo bianco".
Quanto spesso ci concentriamo su quell'unico puntino nero che c'è nella nostra vita, lo assolutizziamo, ne facciamo il centro di un'esistenza, l'alibi per il nostro pessimismo i nostri "no" "lasciatemi stare, IO STO MALE" il nostro scoraggiamento e atteggiamento passivo nei confronti della vita, e ci dimentichiamo la luce che promana da tutto il bianco che c'è attorno e dei tanti piccoli grandi "doni" di cui la nostra esistenza è piena?
Come quella volta, in quarta ginnasio, durante la lezione d'inglese...
La unite del libro di testo era dedicata ad un tipo fortunatissimo: vinceva sempre la lotteria, veniva sempre estratto nei concorsi a premi, etc etc.
Alla fine della lezione, la mitica professoressa Serio ci chiese: "Chi di voi ritiene di essere fortunato?" Nessuno alzò la mano, anzi c'era chi brontolava: "Io fortunato? Non vinco mai niente!" oppure "io? io sono proprio sfigato!"
La professoressa replicò: "Nessuno? Nessuno? Siete tutti in ottima salute. Avete delle famiglie splendide, la possibilità di studiare nutrirvi vestirvi divertirvi. Siete benestanti. etc etc e vorreste dirmi che non siete fortunati?"
Ci sentimmo tutti piccoli piccoli. Avevamo considerato la vita dalla nostra prospettiva di privilegiati, dando per scontato il bianco e dimenticando che invece nulla è ovvio.

Da allora ricordo sempre a me stessa che sono la persona più fortunata del mondo...
L.
In sogno dicevi: "Mi manca una parte di me, non so dove cercarla". Ed oggi hai scritto "ho sopportato colpe maggiori".
Giorni fa, mi hai confessato di non essere una persona felice. E non c'era ironia nelle tue parole.
Ho provato più volte a chiederti tacitamente la parola d'ordine, il codice d'ingresso al tuo dolore, ma la tua risposta è sempre stata non adesso.
Perchè ti ostini a voler rimanere solo?

Non celare il segreto del tuo cuore,
amico mio.
Dillo a me, solo a me, in segreto.
Tu che sorridi tanto gentilmente,
sussurralo sommessamente,
il mio cuore l'udrà,
non le mie orecchie.

La notte è fonda,
la casa è silenziosa,
i nidi degli uccelli
son coperti di sonno.

Dimmi tra lacrime esitanti,
tra sorrisi titubanti,
tra dolore e dolce vergogna,
il segreto del tuo cuore!


Tagore

giovedì, novembre 07, 2002

Non amo gli oroscopi, ma trovo che l'oroscopo di Rob Brezsny, che si trova sul sito di Internazionale, sia bello da leggere. Questa settimana, riguardo al mio segno, è scritto questo:

Benvenuto alla Settimana della messa a punto della tua idea di disciplina, Bilancia. Per aiutarti a fare piazza pulita dei modelli inutili e limitati per coltivare il tuo autocontrollo, ti offro degli epigrammi.

"La pratica non fa la perfezione. La pratica perfetta fa la perfezione", Vince Lombardi. "Siamo ciò che facciamo di continuo", Aristotele. "Qualunque pensiero suggerito al subconscio abbastanza spesso e in modo abbastanza convincente alla fine verrà accettato", Robert Collier. "I più grandi risultati e le imprese eccellenti della nostra vita sono esagerazioni, e non opera nostra", Nick Williams. "Se riesci a immaginare un modo per rendere la disciplina veramente divertente, non ti sembrerà disciplina", la mia contabile Wendy.

mercoledì, novembre 06, 2002

Ci sono giorni che la mattina ti svegli pensando che sarà un giorno qualunque, anzi non ti chiedi nemmeno che giorno sarà, e poi il giorno dopo ti ritrovi con la consapevolezza di essere "diverso" e che è stato quanto successo nel giorno precedente, non previsto, non meditato, ad averti cambiato.
Io oggi ho la consapevolezza d'essere "diversa" da ieri.

martedì, novembre 05, 2002

...devo essere più convinta, più spavalda, più sicura, più fiduciosa in me... devo rilassarmi... lasciarmi andare... non sentirmi sotto esame, ma col coltello dalla parte del manico... devo tirar fuori quello che ho dentro... e non tenere tutto compresso dentro me per poca autostima... devo liberare la mia anima...
oggi
Buon compleanno Ste...
4 Novembre
San Carlo...

lunedì, novembre 04, 2002

bisogna somigliarsi un po' per comprendersi, ma bisogna essere un po' diversi per amarsi

domenica, novembre 03, 2002

... e buon onomastico Silvia
oggi
Buon compleanno Luca...
1 Novembre
cinque mesi...

2 Novembre
...zio Rocco, nonno Francesco, nonna Sara, nonno Giovanni, i papà di Tania Margherita Vincenzo Rino Pamela Laura Rosa Laura Paola, Ilaria, Antoine, Davide, Renè...
E' iniziato novembre... ogni mese sarà novembre ed io ti amerò ogni giorno... ho ri-visto oggi Sweet November... E' pieno di ricorrenze questo mese per me... compleanni... anniversari... memorie... E l'autunno dolciastro inoltrato coi suoi colori m'invita al ricordo... Come sarebbe vivere senza passato? senza ricordi a cui aggrapparsi, quasi sperando che il tener vivi nella propria mente certi momenti possa farli ritornare nel presente... Faccio fatica ad accettare che tutto intorno a noi è in continuo movimento, le cose, i sentimenti, le persone, niente rimane uguale a se stesso nel tempo...