venerdì, novembre 08, 2002

Sul sito di M@moo, la cover del mese è un quadrato bianco nel centro del quale c'è un minuscolo puntino nero. In basso, la domanda "dimmi: cosa vedi?"
Mi è venuto in mente un aneddoto.
Un maestro mostra ai suoi discepoli un lenzuolo bianco con al centro un puntino nero e chiede loro "cosa vedete?". Tutti i discepoli rispondono: "un puntino nero". Non c'è nessuno che dica "un lenzuolo bianco".
Quanto spesso ci concentriamo su quell'unico puntino nero che c'è nella nostra vita, lo assolutizziamo, ne facciamo il centro di un'esistenza, l'alibi per il nostro pessimismo i nostri "no" "lasciatemi stare, IO STO MALE" il nostro scoraggiamento e atteggiamento passivo nei confronti della vita, e ci dimentichiamo la luce che promana da tutto il bianco che c'è attorno e dei tanti piccoli grandi "doni" di cui la nostra esistenza è piena?
Come quella volta, in quarta ginnasio, durante la lezione d'inglese...
La unite del libro di testo era dedicata ad un tipo fortunatissimo: vinceva sempre la lotteria, veniva sempre estratto nei concorsi a premi, etc etc.
Alla fine della lezione, la mitica professoressa Serio ci chiese: "Chi di voi ritiene di essere fortunato?" Nessuno alzò la mano, anzi c'era chi brontolava: "Io fortunato? Non vinco mai niente!" oppure "io? io sono proprio sfigato!"
La professoressa replicò: "Nessuno? Nessuno? Siete tutti in ottima salute. Avete delle famiglie splendide, la possibilità di studiare nutrirvi vestirvi divertirvi. Siete benestanti. etc etc e vorreste dirmi che non siete fortunati?"
Ci sentimmo tutti piccoli piccoli. Avevamo considerato la vita dalla nostra prospettiva di privilegiati, dando per scontato il bianco e dimenticando che invece nulla è ovvio.

Da allora ricordo sempre a me stessa che sono la persona più fortunata del mondo...