Incipit
Gli erranti - Vagabondi, viaggiatori, scrittori
Non lo ispira un facile romanticismo ma ciò che, illuministicamente, Nietzsche chiama "la libertà della ragione". Così s'allontana dalla casa, dal gruppo familiare o sociale, dalla città, dal ruolo rivestito, dalla cosiddetta patria, da catene astratte eppure pesanti. Tutto questo non fa per lui che, pur senza preferire sempre la solitudine, sente di non poter essere funzionale ad alcunché e perciò di dover essere solo: per imparare a dire addio e partire.
La porta, la soglia, la strada: l'errante s'avvia senza le sicurezze d'una meta prestabilita, via via toccando paesaggi da cui esclude ogni frontiera. Paesaggi soprattutto mentali, ben diversi da quelli purovisibilistici che, col sicuro ritorno, una pervasiva industria del diporto regolamentato e "tutto compreso" garantisce ai propri clienti, turisti anelanti ad "arrivare" perché in trepida attesa di "rincasare".
Stefano Lanuzza
Gli erranti - Vagabondi, viaggiatori, scrittori
Non lo ispira un facile romanticismo ma ciò che, illuministicamente, Nietzsche chiama "la libertà della ragione". Così s'allontana dalla casa, dal gruppo familiare o sociale, dalla città, dal ruolo rivestito, dalla cosiddetta patria, da catene astratte eppure pesanti. Tutto questo non fa per lui che, pur senza preferire sempre la solitudine, sente di non poter essere funzionale ad alcunché e perciò di dover essere solo: per imparare a dire addio e partire.
La porta, la soglia, la strada: l'errante s'avvia senza le sicurezze d'una meta prestabilita, via via toccando paesaggi da cui esclude ogni frontiera. Paesaggi soprattutto mentali, ben diversi da quelli purovisibilistici che, col sicuro ritorno, una pervasiva industria del diporto regolamentato e "tutto compreso" garantisce ai propri clienti, turisti anelanti ad "arrivare" perché in trepida attesa di "rincasare".
Stefano Lanuzza
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