lunedì, ottobre 13, 2003

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"Se tu mi dimentichi" di Pablo Neruda (letta da Ferruccio Amendola)

Voglio che tu sappia una cosa.

Tu sai com'è questa cosa:
se guardo la luna di cristallo,
il ramo rosso del lento autunno alla mia finestra,
se tocco vicino al fuoco l'impalpabile cenere
o il rugoso corpo della legna,
tutto mi conduce a te,
come se ciò che esiste,
aromi, luce, metalli,
fossero piccole navi
che vanno verso le tue isole
che m'attendono.

Orbene,
se a poco a poco cessi di amarmi
cesserò d'amarti a poco a poco.
Se d'improvviso mi dimentichi,
non cercarmi,
ché già ti avrò dimenticata.

Se consideri lungo e pazzo il vento
di bandiere che passa per la mia vita
e ti decidi a lasciarmi alla riva
del cuore in cui affondo le radici,
pensa
che in quel giorno,
in quell'ora,
leverò in alto le braccia
e le mie radici usciranno
a cercare altra terra.

Ma
se ogni giorno,
ogni ora
senti che a me sei destinata
con dolcezza implacabile,
se ogni giorno
sale alle tue labbra un fiore a cercarmi,
ahi, amor mio, ahi mia,
in me tutto quel fuoco si ripete,
in me nulla si spegne nè si dimentica,
il mio amore
si nutre del tuo amore, amata,
e finché tu vivrai starà
tra le tue braccia
senza uscir dalle mie