sabato, ottobre 04, 2003

la vita come viene, mi conviene

Non dormo mai in viaggio, per il timore forse che perderei qualcosa se m'assopissi. Voglio essere consapevole dei luoghi in cui mi trovo, del percorso intrapreso, dei paesaggi e delle persone che mi circondano, della meta.
Oggi ero molto stanca che, in treno, chiusi gli occhi, inclinata la testa, stavo quasi per addormentarmi. E allora il timore: "e se, svegliandomi, m'accorgessi che ho superato la mia stazione?" Ho sempre questo timore le poche volte che, in treno, troppo stanca, sto per cedere al sonno.
Nella vita, soprattutto in passato, ho spesso teso alla consapevolezza - "prima di agire pensa" - e ho spesso pensato troppo (lo disse persino l'erborista guardandomi l'iride), ho spesso cercato troppe risposte, ho spesso messo in dubbio tutto, faticando a lasciarmi andare, a seguire l'istinto. Poi ho cominciato a lavorare sul mio essere cerebrale ed oggi la mia autoterapia puo' dirsi riuscita, forse.
Ma, se essendo riuscita ad assopire la ragione, avessi saltato la fermata giusta?
Avrei dovuto abbandonare il treno ieri? un mese fa? un anno fa?
Un giorno, forse, mi svegliero' altrove e guardero' dal finestrino. Disorientata guardero' il paesaggio e i miei compagni di viaggio e non riconoscero' niente e nessuno. Non avro' bagagli. Smarriti anch'essi, come me. Unica bussola i miei ricordi.
Un giorno, forse.
Oggi voglio solamente chiudere gli occhi e addormentarmi.
Vaghero' inconsapevole del viaggio e, nel sonno, non pensero' a quando dover scendere dal treno. Sara' sempre meglio che non esserci salita mai.