giovedì, settembre 26, 2002

Sono stata a seguire una conferenza di archeologia. Arrivata in ritardo, dalla mia quartultima fila scorgo una testa canuta in prima fila, mento appoggiato sulla mano, penso tra me e me "Toh c'è Saletti". Brivido. Fitta. "No, non può essere lui". Solo a poco a poco sto prendendo reale consapevolezza del fatto che lui non ci sia più. Andando in biblioteca e non vedendolo passare in continuazione per sistemare ora questo oa quello o per dire la tal cosa al tale professore. O... andando ad una conferenza e scambiando i capelli grigi di qualcun altro per i suoi.

Chissà se quest'anno Harari prenderà il suo studio. Certo, per quanto stimi anche Harari, mi farà un certo effetto entrare lì e non vederla più, pensare alla prima volta in cui emozionata, tra quelle mura, le ho chiesto la tesi, la prima volta in cui timorosa le ho presentato il mio primo lavoro e le volte dopo che, grazie alla sua disponibilità, alla sua vocazione da "maestro", alla consuetudine, mi sentivo oramai a mio agio ed uscivo di lì ogni volta più contenta e più consapevole di avere come relatore proprio una bella persona. Poche parole. Mi manca, Professore.