lunedì, settembre 23, 2002






Oggi ho finito di leggere Fantasmi di Vincenzo Cerami. Lo scrittore ha impiegato otto anni a scrivere questa storia, scandita in quattro “movimenti”, quasi fosse una sinfonia. E come in una sinfonia sapientamente orchestrata, vi sono delle arie che ritornano, altre che fanno da contrappunto l’una all’altra, delle fughe, degli allegri e dei pianissimi. Ne è protagonista Morena, che, assumendo altre identità, ora quella di Angela ora quella di Gabriella, fugge da se stessa e dai “fantasmi” che di volta in volta l’accompagnano e che cerca così di costruirsi una propria dimensione, senza trovarne tuttavia una che l'appaghi. Infine, dopo aver vissuto una vita popolata di fantasmi, "troverà la sua Itaca”.


...l'opposto della vita non era la morte era la memoria.

Morena, in riva a quell'oceano stordito e tenebroso, fu presa da un giocoso senso di euforia. Era davanti alla prima pagina di un romanzo che prometteva un'infinità di sorprese, una storia che cominciava con la descrizione di un luogo ampio e gremito, abitato da un'umanità piena di segreti.

Anche lei percorreva un segmento della vita di tutti, contribuiva con la sua piccola sapienza a disegnare la trama di un progetto che aveva capo e coda molto lontano da lei e da lì, e che mai avrebbe potuto decifrare. Aveva letto da qualche parte che l'insieme delle formiche compone un solo gigantesco corpo e che la vita di ogni singola formica, tutta consumata in spazi ridotti, si svolge nella muta, impercepita obbedienza a una legge sconosciuta, finalizzata a far sopravvivere l'organismo nella sua totalità. Una teoria fantasiosa, chi sa?

La vita, da molti anni a questa parte, è andata lentamente trasformandosi in linguaggio - le venne da pensare, - quella vera svanisce attimo dopo attimo senza lasciare traccia, quella che invece conserviamo come ricordo, da sempre, è solo un racconto che obbedisce alle leggi del racconto! Così eccoci in un grande gioco di prestigio e di simulazione!

Scopri la vita vagando così, senza senso. E i pensieri violentano la debolezza e la fragilità di quest'essere che non sa più. E conquisti un'idea che non ti serve e cogli un sorriso che dimentichi e urli un suono senza parole. Inventa un personaggio, recita una creatura, divertiti a raccontare. Ti scopirari diversa: poi dimenticherai quello che eri e sarai chi vorrai, e per chi sceglierai.